ACQUI DOCG
La storia
Il Piemonte è la patria del primo spumante d’Italia, che vide la luce a Canelli, nell’Astigiano, nel 1865. Anche la vinificazione in versione non dolce delle uve brachetto, vitigno aromatico tradizionalmente utilizzato per vini dolci, ha radici antiche. Da questa storia, nata nel XIX Secolo, tra Café Chantant e feste danzanti, trae origine l’Acqui docg, declinato Rosé sia in versione spumante sia in versione di vino “fermo” (e persino in piccole e preziose quantità in versione “rosso fermo”). Le uve sono quelle della zona classica riservata alla coltivazione del vitigno brachetto, nel cuore del Monferrato che dal 2014 è patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il vino
Lo stile italiano non si può improvvisare né imitare: è unico, mai banale e sempre originale. Il gusto delicato, l’estrema eleganza della versione spumante come in quella di vino “fermo”, lo storytelling appassionato di un vino sempre alla moda, il naturale colore rosato frutto di un solo vitigno autoctono al cento per cento italiano, tutto questo fa dell’Acqui docg Rosé uno vino raro. Un calice di Acqui docg Rosé impreziosisce ogni occasione, come i riflessi di un diamante dalle sfumature sorprendenti e preziose.
Il carattere
In un calice di Acqui docg Rosé c’è una storia tutta da raccontare. Il perlage persistente per lo spumante, un colore che va dal ramato al rosa tenue per il vino “fermo”, l’eleganza, lo stile e il fascino sono un must per un vino che è sempre condivisione e gioia di vivere.
CONSIGLI di CONSUMO dell’ACQUI DOCG
Lo stile dell’Acqui docg Rosé è quello di un vino moderno e sempre attuale, adatto a ogni occasione, dal lunch all’aperitivo, dalla cena elegante alla festa tra amici. Perfetto con le tartine di verdure e formaggi è superlativo con il pesce, con le ostriche e il coquillage, con il caviale e i paté più raffinati.